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venerdì 24 luglio 2015

Climatizzatori mal funzionamento scambiatori di calore

Mi rifaccio ad una vecchia discussione iniziata sul forum di termografia http://www.infrarosso.info che trattava del malfunzionamento degli scambiatori di calore, ovvero dei condensatori o evaporatori degli impianti di condizionamento. Essendo del settore mi capitano spesso condensatori rotti o ostruiti, tutta via è difficile poter fare una prova termografica dell' oggetto in questione durante il suo funzionamento in quanto spesso è eccessivamente compromesso, quindi soggetto a perdite consistenti, o non è possibile inserirlo in un banco prova con un impianto funzionante.

Tutta via in taluni casi fortunati è possibile essere nelle condizioni giuste per fare una prova con la termocamera.

Sostanzialmente esistono due gruppi di evaporatori, quelli la cui serpentina è costituita da un tubo di rame ripiegato, e quelli realizzati in alluminio con micro alveoli.

I primi sono solitamente più utilizzati nelle moto condensanti degli impianti di condizionamento, questi difficilmente si intasano , è più facile trovare strozzature, pori o rotture sul tubo di rame.



I secondi ad alveoli sono usati come condensatori o evaporatori negli impianti di climatizzazione degli autoveicoli, di per se la loro struttura fragile è soggetta a rotture in caso di urto, pori, e intasamenti da alluminio, o altri contaminanti presenti negli impianti danneggiati o mal riparati.
Data la loro particolare struttura vengono semplicemente sostituiti in caso di problema, in quanto è impossibile pulirli internamente o ripararli in alcun modo.



In questo caso riporto l'esempio di un condensatore in alluminio con micro alveoli di un auto WV.
La colorazione nera lo rende basso emissivo senza riflessi quindi non presenta alcuna problematica pr la ripresa con termocamera, l'unico accorgimento è che tale valutazione è da fare in condizioni statiche, cioè senza ventola di raffreddamento accesa.


L'ostruzione si presenta come un punto caldo concentrato in quanto l'ostruzione impedisce di fatto la normale circolazione del fluido refrigerante pompato dal compressore, in pochi istanti si possono raggiungere pressioni considerevoli con temperature elevate e ben evidenziabili, a circa 25 bar interviene il pressostato di sicurezza che stacca il compressore per evitare danni ulteriori all' impianto

La medesima prova con termocamera può essere effettuata anche sul corpo del condensatore e verificare la distribuzione delle temperature nei gruppi di serpentine. 
Nei primi istanti di funzionamento è possibile distinguere le zone con fase liquida e gassosa del refrigerante, o notare come in questo caso la distribuzione anomala delle temperature nei gruppi di serpentina, la quale solitamente indica l'ostruzione parziale o totale di più alveoli. 



Per essere eseguita correttamente è necessario rimuovere completamente la copertura del condensatore, i condensatori in tubo di rame hanno numerosi riflessi che possono trarre in inganno, non ci si può limitare all' ispezionamento del solo condensatore ma è opportuno valutare l'insieme di tubi e apparati dell' impianto. 









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